Che lo sport faccia bene ai nostri figli è fuori discussione. Ma come scegliere lo sport giusto per loro? Quali sono i criteri da seguire?
La scelta dell’attività sportiva per i nostri ragazzi è generalmente il frutto di un compromesso tra le inclinazioni del bambino e le esigenze di noi genitori. Ma in realtà dovrebbe tenere conto dell’età e soprattutto delle caratteristiche fisiche di chi la pratica.
Per fare la scelta giusta è quindi importante, oltre a seguire le regole scritte dalla Società Italiana di Pediatria (SIP), programmare una VISITA DAL FISIATRA che, sulla base delle eventuali criticità fisiche (piede piatto, scogliosi…), può darvi delle preziose indicazioni.
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Nell’attesa vi segnaliamo qui di seguito i consigli generali della Società Italiana di Pediatria e le principali regole da seguire in base al tipo di sport e all’età.
I CONSIGLI GENERALI DELLA SIP
· ai bambini sotto i 2 anni dovrebbero essere proposti da parte dei genitori momenti di gioco istruttivi e poco strutturati. I bambini di questa fascia di età hanno bisogno di giocare all’aria aperta con la supervisione di un genitore (passeggiate e giochi al parco);
· i bambini in età prescolare (3-5 anni) dovrebbero partecipare ad attività divertenti che lascino spazio alla scoperta, con poche regole e istruzioni semplici: correre, nuotare, rotolarsi, giocare a palla;
· i bambini tra i 6 e i 9 anni hanno migliori capacità motorie e miglior equilibrio, potrebbero iniziare sport organizzati, ma con poche regole flessibili, e focalizzati sul divertimento piuttosto che sulla competizione;
· per i bambini tra i 10 e i 12 anni si può porre l’attenzione sullo sviluppo di capacità motorie, su tattiche e strategie, attraverso sport complessi che mirino allo sviluppo della massa muscolare;
· gli adolescenti, 13-15 anni, sono molto influenzati dai loro coetanei, è importante prima di tutto capire le attività di loro interesse, che siano divertenti e in compagnia di amici, per assicurare una partecipazione continuativa. Si consigliano sport competitivi e non.
Nuoto. è indicato anche nei primi anni di vita, da svolgere con i genitori per i più piccoli. Aiuta la coordinazione e migliora la “sicurezza” in acqua. Poiché è uno sport simmetrico rappresenta anche un’ottima integrazione per sport asimmetrici come tennis o scherma. Il nuoto è anche un’attività che non dà carichi sull’apparato locomotore, perché l’acqua toglie l’effetto peso e non si rischiano traumi. I corsi iniziano dai 3 anni; l’attività agonistica dagli 8.
Ciclismo. Come attività ludica è adatta dai 4 anni; stimola l’autostima, l’equilibrio, la capacità di risolvere situazioni nuove e affrontare problemi. Si tratta di uno sport asimmetrico che predilige gli arti inferiori però insegna a stare in equilibrio, coordinare i movimenti e iniziare a rispettare le regole della strada. L’attività agonistica si può fare dai 12 anni.
Pattinaggio. è adatto dai 5 anni. Promuove l’equilibrio e la socializzazione, ma è asimmetrico perché predilige gli arti inferiori. Come il ciclismo, consente di apprendere un equilibrio diverso da quello al quale si è abituati, quindi è un’ottima occasione per sviluppare le capacità coordinative. L’attività agonistica non va iniziata prima dei 7 anni.
Atletica leggera. Si può iniziare a 6-8 anni, ma solo sotto forma di gioco, perché il bambino non tollera carichi e sforzi prolungati. L’atletica leggera richiede sia capacità di coordinazione neuro-muscolare sia capacità metaboliche, che prima di una certa età non sono ancora sviluppate.
Fino all’adolescenza in realtà si può parlare solo di preatletica, ottima per arricchire il bagaglio di esperienze motorie, ma deve essere condotta con tempi e sforzi commisurati all’età del bambino. L’atletica leggera infatti richiede capacità di coordinazione neuromuscolare e capacità metaboliche che prima di una certa età non sono sviluppate. Da 6 anni. Attività agonistica da 16 anni.
Calcetto. Si può cominciare a partire dai 7-8 anni. Come tutti gli sport di squadra, prima il bambino è troppo piccolo per capire le regole del gioco. Quello che si pratica prima è di solito il minicalcio, in un campo ridotto, con porte più piccole e senza ruoli. Migliora la capacità respiratoria e favorisce lo sviluppo dello spirito di squadra. Favorisce la coordinazione e sviluppa velocità e resistenza, ma privilegia gli arti inferiori e può stimolare una competizione esasperata. Per l’attività agonistica meglio aspettare i 12-13 anni.
Basket e pallavolo. Sono considerati “sport di situazione” come il calcio e per questo si possono cominciare verso i 7-8 anni purché si tratti di corsi specifici per bambini, che prendono il nome di minibasket e minivolley. Sono attività complete, che fanno lavorare sia le gambe che la parte superiore del corpo, i muscoli paravertebrali e gli addominali. Stimolano lo spirito di gruppo e sviluppano precisione e abilità. L’attività agonistica si può fare da 12-13 anni.
Tennis e scherma. Sono sport che richiedono certe capacità “tattiche” che il bambino piccolo non possiede ancora. Inoltre, sono sport asimmetrici, perché fanno lavorare solo alcune parti del corpo, in particolare uno degli arti superiori. “I corsi possono iniziare dai 7-8 anni ma in questo caso più che mai è fondamentale che si faccia prima della preparazione generica in modo da riequilibrare la simmetria dell’allenamento e poi si apprenda la tecnica” raccomanda l’esperta della Sip. Si tratta poi di due sport che divertono e appassionano, ma sviluppano molto concentrazione e disciplina. L’attività agonistica per il tennis è consigliata da 10 anni, per la scherma da 8 anni.
Karate e Judo. Soprattutto il karate, richiede una coordinazione neuromotoria che al di sotto di una certa età è poco sviluppata. La pratica delle arti marziali (in particolare del judo), inoltre, necessita di una certa forza, che comincia a svilupparsi solo verso gli 8-9 anni, per poi completarsi negli anni successivi. L’attività agonistica è indicata per il karate da 11 anni, per il judo da 14 anni.
Danza. Aiuta ad acquisire una postura corretta e la coordinazione motoria. è fondamentale che venga insegnata da istruttori preparati: la postura di rotazione degli arti inferiori all’esterno, se non insegnata con cautela, essendo innaturale, può causare danni irreversibili. Insegna l’autodisciplina, con ricadute significativamente positive sulla vita quotidiana e sui risultati scolastici, affina il linguaggio non verbale in sintonia con l’ascolto musicale, sviluppando la musicalità in età evolutiva. Da 5 anni. Attività agonistica da 8 anni.
Ginnastica. Sport completo adatto anche ai più piccoli, la ginnastica promuove la consapevolezza e il controllo del proprio corpo. è simmetrico e costituisce un’utile integrazione per sport asimmetrici. Da 5 anni. Attività agonistica da 6-7anni.